Nuova Riveduta:

Genesi 21:15

Quando l'acqua dell'otre finì, lei mise il bambino sotto un arboscello.

C.E.I.:

Genesi 21:15

Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio

Nuova Diodati:

Genesi 21:15

Quando l'acqua dell'otre finì, ella mise il fanciullo sotto un cespuglio.

Riveduta 2020:

Genesi 21:15

Quando l'acqua dell'otre venne a mancare, lei lasciò cadere il fanciullo sotto un arboscello.

La Parola è Vita:

Genesi 21:15

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 21:15

E quando l'acqua dell'otre venne meno, essa lasciò cadere il fanciullo sotto un arboscello.

Ricciotti:

Genesi 21:15

Finita l'acqua dell'otre, lasciò il fanciullo sotto uno degli alberi che v'erano,

Tintori:

Genesi 21:15

Venuta a mancare l'acqua nell'otre, essa, abbandonato il fanciullo sotto un arbusto lì vicino,

Martini:

Genesi 21:15

Ed essendo venuta meno l'acqua dell'otre, gettò il fanciullo sotto uno degli alberi, che eran ivi.

Diodati:

Genesi 21:15

Ed essendo l'acqua del bariletto venuta meno, ella gittò il fanciullo sotto un arboscello.

Commentario abbreviato:

Genesi 21:15

14 Versetti 14-21

Se Agar e Ismaele si fossero comportati bene in casa di Abraamo, essi avrebbero potuto continuare a dimorare là, ma essi vennero puniti a ragione. Abusando dei privilegi noi ne veniamo privati. Quelli che non sanno apprezzare le cose, conosceranno il valore della provvidenza desiderandole proprio nel momento del bisogno. Essi furono nei guai del deserto. Non ci è detto se le loro provviste finirono o se Abraamo li mandò via senza denaro, ma l'acqua finì e, avendo smarrito la strada, a causa di quel clima caldo Ismaele venne presto assalito dalla fatica e dalla sete. Dio è sempre a disposizione per aiutarci quando siamo in difficoltà e non ci abbatte ma aumenta i nostri sforzi per aiutarci. La promessa divina che riguarda il figlio è qui ripetuta come se Agar dovesse darsi da fare per andare incontro al Signore. La nostra preoccupazione deve essere rivolta ai bambini e ai giovani considerando quale grande uso Dio vorrà farne di loro. L'angelo la indirizza a una provvista lì presente. Tanti hanno motivo di consolarsi ma sono giorno dopo giorno nel dispiacere proprio perché non riescono a vedere il conforto. C'è infatti la benedizione dell'acqua a portata di mano grazie al patto di grazia, ma essi non ne sono consapevoli. Lo diventano invece quando Dio stesso apre i loro occhi per fargli vedere che hanno toccato il fondo e presentargli il rimedio. Paran era un posto selvaggio, adatto ad un uomo selvaggio come Ismaele. Quelli che nascono secondo la carne hanno da fare con il deserto di questo mondo, mentre i figli della promessa vanno verso la terra di Canaan divina e non riposano finché sono in questo mondo. Tuttavia Dio era con il ragazzo e questa era la sua benedizione.

Riferimenti incrociati:

Genesi 21:15

Ge 21:14; Eso 15:22-25; 17:1-3; 2Re 3:9; Sal 63:1; Is 44:12; Ger 14:3

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